E' come la ricetta della pearà. Né più, né meno funziona così:
"In cosa consiste la struttura di un brano rock? Prima di tutto nel ritmo. Deve essere possibile ballare o guidare al ritmo di un brano. E' quasi come il giornalismo: si tratta di esporre il proprio caso nelle prime righe, dire alla gente di cosa si va a parlare, usare una frase che colpisca. Catturare, in questi primi secondi di lettura, i lettori e la loro attenzione. Quindi hai a disposizione qualcosa chiamato strofa per creare un'atmosfera, un pò di colore per far capire le tue idee. ma non bisogna abusare della gente: loro vogliono divertirsi! Torna alla premessa originale, di nuovo alla frase che colpisce, tieni alto il loro interesse. Quindi vai avanti e scrivi un altro pò, amplifica il concetto un pò di più. Stavolta puoi scrivere anche cose più dure, perchè ormai li hai nelle tue mani. Quindi arriva il momento di ringraziarli, dunque concedi loro una pausa; puoi offrire un assolo di chitarra, o scrivere quello che in gergo si chiama middle eight, il ponte centrale. Forse puoi anche cambiare argomento o offrire un'altra visione dell'intero soggetto. Quindi concludi la tua esposizione, mettici un epigramma, chiudi e fai un pacchetto di tutto con l'ultima strofa. E alla fine, mentre ti stai allontanando, fai sentire di nuovo quella frase che colpisce."E' niente più che un cliché, insomma
E tuttavia, da volpone quale è, il buon vecchio Pete conclude il discorso smontando ciò che ha appena detto.
"Questa è l'intelaiatura. Puoi stare al gioco per un pò ma le vere canzoni rock sono state scritte in contrapposizione a questo semplice ma opprimente apparato di limitazioni."
BILL FLANAGAN, "Scritto nell'anima", Arcana Editrice, 1987, p.175
3 commenti:
Come quella prima pagina del libro di poesie da strappare,"Attimo Fuggente".
Dire tutto e smentire lo stesso tutto.Mi fa fatto ripensare alla filosofia e ad una frase oggi scrittami 'la filosofia serve a sognare,non a vivere'.
Io sogno poco però,come ho scritto dammè.
Ciao Emiliano :o)
Ilaria
Secondo me sognare è il motore del vivere.
Se non s'hanno sogni da rincorrere, idee da costruire, proposte da attuare, nemmeno si vive al cient'pe'cient'.
Spesso si finisce di sognare per la paura di risvegliarsi ma il bello del farlo ad occhi aperti costruendo qualcosa nella realtà è che non ci si risveglia mai, no?
Osa.
Sempre.
:o)
Ilaria
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